Web e critiche, come è meglio comportarsi?
Ai tanti appassionati di fotografia internet ha dato accesso a enormi possibilità. La nascita di Flickr ha segnato un punto di svolta nella storia del web e in seguito con lo sviluppo dei tanti social network la fotografia ha avuto uno spazio e una platea inimmaginabili solo pochi anni fa. E il bello è che col tempo questi spazi si sono allargati a dismisura! Improvvisamente chiunque ha avuto possibilità di ottenere una visibilità che in precedenza era appannaggio di pochi sparuti autori. Oggi si può essere seguiti e conosciuti da persone in tutto il mondo ancora prima di vedere le proprie fotografie pubblicate da qualche parte.
È lontano quindi il tempo in cui il fotoamatore le proprie fotografie le faceva vedere esclusivamente ai famigliari (tirare fuori il proiettore era un buon modo per cacciare via i parenti indesiderati durante le feste) o al gruppo fotografico più vicino, senza poi avere ulteriori possibilità di farsi conoscere da una platea più vasta.
Queste maggiori possibilità e questa maggiore esposizione hanno portato ovviamente anche a un maggior numero di critiche, alcune costruttive, altre, purtroppo, prive di ogni fondamento. Quando si allarga la platea lo si fa in ogni direzione, quindi non criticherà solamente chi è ultra appassionato o è sufficientemente competente, ci sarà sempre chi criticherà quel che vede semplicemente perché si sentirà legittimato a farlo. Anzi spesso gli ultimi arrivati, i meno preparati e i più saccenti pur di sentirsi appagati sono i primi a criticare tutto e tutti, specialmente quelli più bravi di loro perché ciò li fa sentire al loro stesso livello. Fa parte del gioco, starà quindi a voi capire se chi sta criticando meriterà attenzione oppure no perché se i social network sono diventati quel pollaio in cui ci si scanna a vicenda che conosciamo oggi è anche perché spesso chi si sente colpito risponde a tono dando soddisfazione a questi personaggi che non vedono l’ora di dar vita a una discussione infinita che non arricchirà il bagaglio culturale di nessuno. Ammesso che chi critica ce l’abbia veramente una cultura, ma questo aprirebbe un discorso ben più complesso.
Di solito il fotografo professionista dà poca importanza ai commenti fatti "tanto per" per due motivi: perché li riconosce subito e perché quando si iniziano a pubblicare fotografie sulle riviste di serie A poco importa se arriva uno qualunque su un social a dirti che lui la foto l'avrebbe fatta diversamente. Anche perché chi critica non sempre ha le giuste conoscenze per capire se quel che dice ha veramente senso e spesso basta farsi un giro sulla pagina di chi ha fatto il commento per scoprire che non sarebbe neanche in grado di avvicinarsi al livello delle foto che sta criticando.
Bisogna però aggiungere che anche le critiche che a una prima occhiata ci sembrano inutili e tutt’altro che costruttive, se guardate con il giusto distacco ci possono permettere di capire se contengono delle indicazioni che potranno tornarci utili in futuro. Se qualcuno ci fa osservare qualcosa che secondo lui non va in una nostra fotografia bisogna avere il coraggio di fare un passo indietro e cercare di capire cosa ha spinto quella persona a scrivere una critica, perché non sempre si tratta di parole scritte completamente a caso, ma potrebbe esserci veramente qualcosa che possiamo imparare anche da un neofita o da un appassionato qualunque e che la persona in questione non è stata in grado di esprimere o che ha magari scritto in modo sbagliato e maleducato.
In questi casi il modo migliore di rispondere è essere cordiali e gentili con chi commenta per spegnere subito eventuali flame, oppure evitare del tutto di rispondere lasciando cadere ogni questione. Ma se si ha la pazienza di chiedere pacatamente maggiori informazioni a questi personaggi si scoprirà che sono meno sicuri di loro stessi di quanto vorrebbero far vedere e che spesso se la discussione viene riportata su un piano cordiale anche loro rientreranno immediatamente nei giusti ranghi.
Per fare di internet un posto migliore di quello che è oggi c’è bisogno del contributo di tutti.
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