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Immagine del redattoreGianluca Laurentini

Wacom Cintiq Pro 17, il test completo


Quando, molti anni fa, comprai la mia prima tavoletta grafica vivevamo completamente in un altro mondo rispetto a quello di oggi. Gli schermi dei PC erano piccoli e le tavolette grafiche non potevano proiettare le immagini dello schermo, ma servivano solo per trasmettere le informazioni al computer. Oggi esiste invece una gran varietà di modelli che permettono di lavorare direttamente con una penna su uno schermo e che prende il nome di display interattivi. Le tavolette grafiche di allora erano comode da usare, ma di fatto poco pratiche per molti motivi. Fatta questa piccola premessa capirete con quanta curiosità io abbia accolto la proposta di Wacom di provare il nuovo display interattivo Cintiq Pro 17, un prodotto neanche vicino a quello che avevo avuto in passato. Le potenzialità offerte da un dispositivo di nuova generazione sono, come potrete facilmente immaginare, ad esclusivo vantaggio di quest’ultimo. Non c’è nulla della mia vecchia tavoletta che mi invoglierebbe a tornare a quella rispetto ai dispositivi più moderni.

 

Le caratteristiche tecniche più importanti di Cintiq Pro 17 sono il display interattivo 4K dal 120 Hz con copertura 99% DCI-P3, 88% Adobe RGB e supporto HDR. Ho particolarmente apprezzato il fatto che rispetto al passato la penna agisca solo quando realmente tocca lo schermo, ma che basti una pressione minima affinché venga percepita dal display.

La penna inclusa è la Pro Pen 3. La penna è interessante per le possibilità di personalizzazione che la rendono, in breve tempo e con un po’ di abitudine, una sorta di prolungamento della propria mano. Specialmente la possibilità di scegliere il bilanciamento della penna aiuta ad avere un lavoro più fluido e a non affaticare la mano durante l’uso prolungato.

 


Il supporto integrato è semplice da montare e consente di utilizzare la Cintiq Pro 17 con una certa efficacia sin dal primo istante, ma chi dovesse avere bisogno di utilizzarla con un supporto che permetta di variare la posizione esiste una staffa di supporto regolabile che è venduta a parte. Per quello che è il mio flusso di lavoro non ne ho sentito una particolare mancanza, ma probabilmente i grafici potrebbero avere esigenze diverse in questo senso.

 

Dietro al display sono presenti una serie di pulsanti per la gestione del menù. Sono facilmente raggiungibili e una volta memorizzata la loro posizione la gestione del menù risulta molto semplice e cambiare le impostazioni è un’operazione rapida.

 


Connetterla al PC non è affatto difficile, ma all’inizio ho trovato qualche difficoltà per trovare la modalità migliore perché in quest’era le istruzioni per essere semplificate al massimo a volte rischiano di esserlo troppo, tanto da non farti capire. Alla fine ho optato per la connessione attraverso cavo HDMI ad alta velocità e USB-C. L’alternativa sarebbe stata usare un cavo miniDP in luogo dell’HDMI, ma non mi avrebbe consentito di mantenere l’uso del monitor che utilizzo normalmente.

 

Lo schermo, al di là della scheda tecnica, mi ha piacevolmente colpito per il tempo di latenza, praticamente nullo, ed è per questo motivo che occorre un cavo HDMI ad alta velocità. Anche la finitura dello schermo, che definirei satinata, mi è piaciuta particolarmente perché consente di lavorare senza fastidiosi riflessi.

 

Una cosa della quale non mi ero mai reso conto prima di iniziare a utilizzare questo display interattivo è di quanto i programmi che uso siano pensati per destrorsi, io che sono mancino mi sono trovato inizialmente spiazzato, ma questa non è sicuramente per colpa di Wacom. Per fortuna i software moderni hanno molte possibilità di cambiare la configurazione grafica e andare incontro a questi problemi, che comunque riguardano circa il 10,6% delle persone al mondo, per cui si potrebbe fare qualche passo avanti per rendere più comoda la vita a questa moltitudine di persone.


 

Mi sono trovato subito bene nel variare il mio flusso di lavoro rispetto a quello abituale, ma devo dire che avendo uno schermo per la fotografia di grandi dimensioni ed essendo il mio un flusso di lavoro che non comprende una fase importante di fotoritocco non ho notato giovamenti tali da farmi correre ad acquistare un display interattivo, pur apprezzandone molti aspetti. Per quello che è il mio approccio alla fotografia ho apprezzato particolarmente l’uso di Cintiq Pro 17 nel realizzare maschere in modo più efficace.

In seguito ho voluto fare una prova anche con il PC portatile e devo dire che in quel caso non c’è assolutamente confronto. Nel primo caso non riuscivo a utilizzare solamente il display interattivo e il mio occhio spesso tornava istintivamente a cercare conferma sul monitor che uso abitualmente, nel secondo caso ho immediatamente disattivato lo schermo del PC per utilizzare solamente Cintiq Pro 17 perché è realmente come lavorare in un altro mondo.

Naturalmente quando si parla di utilizzare più pesantemente Photoshop, o per un grafico professionista, quanto detto va ulteriormente a vantaggio dell’uso di Cintiq Pro 17 rispetto allo schermo del PC, ma non è quello il mio ambito essendo io un fotografi paesaggista che fa delle scelte operate prima di scattare la parte più importante di ogni fotografia.


Un utilizzo che però non avevo inizialmente considerato, e che invece si è rivelato perfetto, è stato quello didattico. Il display grafico Cintiq Pro 17 mi è stato dato in uso in un periodo in cui stavo lavorando a un corso di composizione e poter disegnare e scrivere con facilità sulle fotografie mi ha permesso di semplificare e velocizzare il mio lavoro ottenendo un risultato migliore di quanto sarebbe stato possibile altrimenti. Una grande possibilità che mi ha fatto rimpiangere il tempo passato con Cintiq Pro 17 dal momento in cui è arrivato il corriere a riprenderlo.

 

Il prezzo del display interattivo Wacom Cintiq Pro 17 è di 2.699,99 euro e questo lo rende interessante per un pubblico prevalentemente di professionisti di alto livello, anche se osservando la variegata offerta del catalogo Wacom esistono prodotti adatti a tutte le tasche e un pensierino in vista del Natale devo ammettere che l’ho fatto anche io.

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