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Immagine del redattoreGianluca Laurentini

Più Libri Più Liberi 2024, una piccola riflessione riguardo lo stato di salute dei libri fotografici oggi



Ieri ho visitato la fiera Più Libri Più Liberi per la sua inaugurazione. La fiera si svolge come di consueto a Roma all’interno dei locali del Centro Congressi la Nuvola dell’EUR e si chiuderà il prossimo 8 dicembre.


Qualche anno fa avevo già scritto che l’assenza dei libri fotografici rispetto al passato era abbastanza inquietante per chi lavora in questo mondo. In questa occasione ho cercato di parlare con più persone del campo e ho notato come l’interesse per la fotografia in realtà sia vivo nel pubblico. I manuali e i saggi inerenti al mondo della fotografia ci sono e sono spesso anche interessanti, ma i libri fotografici in senso classico continuano a latitare. Sono pochissimi, in genere molto più curati che in passato e, purtroppo, anche molto più costosi.


Quello che è emerso è che i libri fotografici, che una volta venivano considerati anche tra i possibili regali di Natale, oggi che la gente non va più in libreria sono diventati di fatto un prodotto di nicchia destinato a pochi veri appassionati. È così che gli editori più piccoli e che producono i libri più interessanti hanno spesso smesso di vendere i loro prodotti in libreria privilegiando la vendita diretta.


Purtroppo ritengo che quella in atto sia una crisi irreversibile che porterà il libro fotografico di qualità ad arrivare in libreria e al grande pubblico con sempre maggiori difficoltà. Non possiamo nemmeno sperare nella dematerializzazione in questo caso, un e-book fotografico è difficile da apprezzare rispetto alla versione cartacea e toglie tutto il fascino che per decenni ha rappresentato il possedere un libro fotografico.


Vi anticipo che tra qualche tempo avrete la possibilità di leggere un’intervista a un giovane editore di libri fotografici che ci rivelerà interessanti risvolti di questo mondo, ma visti da un punto di vista privilegiato e diverso da quello sia dei fruitori, sia dei fotografi che tendono a trovare sempre più porte chiuse.

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