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Immagine del redattoreGianluca Laurentini

Ha senso entusiasmarsi per la nuova Leica M6?


Ieri su internet una notizia ha cominciato a rimbalzare su tutti i principali social, quella della messa in commercio di una nuova edizione aggiornata della fotocamera a pellicola Leica M6.

L'entusiasmo e le condivisioni si sono sprecate, così come qualche battutina sarcastica da parte degli utenti.

Non mi stupisce tanta attenzione per una fotocamera Leica, soprattutto se è il 2022 e si parla di una nuova fotocamera a pellicola in un mondo che le pellicole tende a non ricordarsi nemmeno più come sono fatte. Chiariamoci, la fotocamera è un gioiello. Una edizione ricca di dettagli interessanti, come il marchio rosso Leitz al posto del più moderno Leica, un mirino aggiornato, un corpo in ottone scolpito a mano da un tedescone con i baffi a manubrio di nome Fritz (quest'ultimo punto potrebbe non corrispondere alla realtà) e tanto altro. Il prezzo è tipico Leica almeno quanto le caratteristiche tecniche, ben 5.135 euro “otturatore in mano”. Ed è proprio questo il punto, il problema è che con un prezzo del genere la nuova versione della M6 è destinata a finire in una vetrinetta. È difficile anche solo pensare che qualcuno ci scatti più di un rullino di prova, visto il suo valore, a meno che non si tratti di qualche riccone che la compri solo come status symbol.

Allora invece di entusiasmarsi per una Leica che probabilmente nessuno vedrà mai dal vivo per le strade, non sarebbe meglio comprare una qualsiasi Leica usata a un prezzo accettabile e uscire per strada godendosi il dolce suono del suo otturatore? Le macchine fotografiche sono mezzi realizzati dall’uomo per riprendere il mondo e tali devono rimanere, del collezionismo fine a sé stesso ci interessa poco.

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