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Immagine del redattoreRodolfo Felici

Guido Strazza, Il Segno e la Luce

A Roma, presso la sede dell'ICCD in via di San Michele 18, si è inaugurata il 24 febbraio la mostra "Guido Strazza, il Segno e la Luce".

La mostra ripercorre la vita e la carriera del maestro attraverso le fotografie del suo archivio privato, custodito nel suo studio nel cuore di Trastevere, dove l'artista ancora è in attività.


La straordinaria carriera artistica di Guido Strazza attraversa tutto il '900. Dopo aver conseguito il brevetto di pilota civile, nel 1942, a soli 20 anni, Strazza entra nel circolo dei Futuristi italiani ed espone lo stesso anno in diverse mostre di aeropittura con l'amico Filippo Tommaso Marinetti.

Conseguita la laurea in Ingegneria decide di trasferirsi in Sudamerica, dove espone nelle rispettive Biennale di San Paolo del 1951 e del 1953.

Nel 1954 decide di tornare in Europa, e da questo momento avrà inizio un periodo di grande fermento creativo, coi primi "Racconti segnici su pitture in rotolo" esposti in una personale negli spazi del Museo Ludwig di Colonia, o come i vari "Paesaggi Olandesi esposti poi al Stedelijk Museum ad Amsterdam.


Nel video che segue è possibile ascoltare ascoltare l'esperienza straordinaria e toccante del viaggio in Sudamerica raccontata direttamente dall'artista.


La mostra è frutto della ricerca condotta presso lo studio romano dell’artista nel cuore del quartiere Trastevere, a due passi dall’Istituto e a stretto contatto con lui. Racconta la vita e l’opera del Maestro attraverso la presentazione dei materiali fotografici dell’archivio, in gran parte inediti, in un percorso cronologico - scandito dalla presenza dei documenti e di alcune opere originali tra dipinti, disegni e incisioni - che va dall’infanzia alla piena maturità.

Il percorso espositivo si propone di evidenziare i nessi esistenti tra gli eventi della vita personale di Guido Strazza raccontati dalle fotografie e la sua produzione artistica. La frequenza del Collegio navale a Venezia, la passione per il volo, la laurea in ingegneria, il viaggio verso il Sudamerica, il Perù e il Brasile, il ritorno in Europa, Venezia, Milano, Amsterdam, gli studi d’artista, la maturità a Roma, l’incisione, le mostre e gli incontri sono posti in relazione con la sua ricerca artistica incentrata sul segno: dalle precoci prove futuriste ai racconti lirici dell’opera matura, passando attraverso le correnti informali e il recupero della geometria.

Una sezione è dedicata ai ritratti dell’artista scattati tra il 1958 al 2016 da autorevoli fotografi, tra cui Mario Cresci, Paolo Di Paolo, Nino Migliori, Franco Mapelli.


L’esposizione è accompagnata da un libro/catalogo, un accurato oggetto editoriale corredato da un’ampia selezione di immagini, che presenterà tra l’altro la testimonianza del Maestro stesso, attraverso un’intervista concessa alle curatrici Luisa De Marinis e Simona Turco.


La mostra è visitabile presso gli spazi dell’ICCD in via di San Michele 18 a Roma dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00, festivi esclusi. Ingresso libero ad accesso contingentato nel rispetto delle disposizioni di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.


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Il segno e la luce

Guido Strazza attraverso le immagini del suo archivio

24 febbraio – 26 maggio 2021

Via di San Michele 18, Roma

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00 (esclusi festivi)

Ingresso libero ad accesso contingentato



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