Fujifilm X-S20, il test completo
Prima di iniziare a parlare della Fujifilm X-S20 è fondamentale capire cosa ha rappresentato per Fujifilm e i suoi fotografi il modello che l’ha preceduta, la X-S10, altrimenti si corre il rischio di perdersi qualcosa nel valutare questa nuova fotocamera.
Facendo un passo indietro alla fine del 2020 bisogna ricordare cosa proponesse Fujifilm in quel periodo ai suoi fotografi: la serie X-H era al momento in pausa, quelle X-T e X-Pro andavano alla grande e le fotocamere GFX si erano ormai ricavate la loro nicchia di mercato. Chi voleva approcciare al mondo Fujifilm - e di motivi per farlo ce n'erano e ce ne sono ancora oggi molti - doveva quindi obbligatoriamente aver familiarità con le ghiere in stile classico e non tutti erano disposti a imparare un modo di lavorare oggettivamente meno istintivo per chi non ha alcuna esperienza in questo settore. Fu allora che arrivò la X-S10, la prima Fujifilm non destinata a quelli che si potrebbero definire "Fuji X Lovers", che invece accolsero con relativa freddezza una mirrorless con la ghiera PSAM. Chi sono questi altri? Parlando col sempre gentile e preparato Riccardo Scotti non sono solo quelli che, tanto per fare il solito esempio, arrivavano da una reflex Canon o Nikon e guardavano incuriositi al mondo Fujifilm, ma esisteva (ed esiste ancora) una quota non indifferente di giovani che arrivavano dal mondo smartphone e che volevano una fotocamera che assecondasse la loro passione senza richiedere una fase di apprendimento per loro complicata nell’uso del mezzo. Una quota di persone che non deve essere sottovalutata e che invece troppo spesso finisce per esserlo. Ragazzi che si sono appassionati alla fotografia, che sono o si sentono content creators e a cui lo smartphone va oggettivamente stretto. È così che la X-S10, con la sua maggiore facilità d'uso e una scheda tecnica degna di nota che ricordava moltissimo quella della X-T4, si è inserita nel mercato con un prezzo di listino di 1.019,99 euro, fattore che permetteva di avere un prezzo reale al pubblico sotto la soglia psicologica dei 1.000 euro.
Oggi con la X-S20 si può affermare che Fujifilm abbia fatto un ulteriore passo avanti e abbia dotato questa fotocamera di un aggiornamento tecnico di tutto rilievo. Con il ritorno in grande stile della famiglia X-H la nuova X-S20 si va ad affiancare alle altre famiglie di fotocamere cercando di intercettare un segmento di utenza preciso, che non è quello dei fotografi duri e puri che hanno nella X-T5 il loro punto di riferimento, ma è quella per l’appunto dei content creators. Una clientela indiscutibilmente più giovane rispetto alla media del settore, che ha esigenze specifiche, per questo motivo sulla ghiera PSAM si trova anche una nuova funzionalità chiamata Vlog. Chi mi conosce sa che non è una funzione che aspettassi da anni sperando che qualcuno la creasse, ma chi fa il mio lavoro deve anche approcciarsi alle fotocamere con curiosità, allora ho cercato di capire il senso di questa opzione e devo dire che si tratta di una trovata intelligente che può facilitare il compito a chi passa più tempo a caricare video su Youtube che a sviluppare RAW. In sostanza si tratta di una funzione che permette a chi utilizza la fotocamera prevalentemente con lo schermo girato per controllarsi mentre si riprende di accedere facilmente a una serie di opzioni che consentono per esempio di impostare la messa a fuoco su un soggetto, normalmente sé stessi per chi fa questo lavoro, o su un oggetto per quando si stanno facendo riprese di un prodotto o si sta filmando un unboxing. Altre opzioni interessanti sono quelle per sfocare lo sfondo e quella tradotta un po' avventurosamente con il termine "autoscatto" e che permette di differire la partenza della registrazione di qualche secondo per non dover ogni volta tagliare l'inizio dei filmati girati in fase di post produzione.
La qualità dell’insieme tecnico che forma la Fujifilm X-S20 permette di scattare ottenendo buoni risultati anche in condizioni difficili come quelle notturne.
Ho scritto in apertura che la X-S20 rappresenta tecnicamente un passo in avanti rispetto al modello precedente, quindi è giunto il momento di capire meglio quali siano le caratteristiche di questa mirrorless. Il sensore è l’X-Trans CMOS 4 retroilluminato da 26.1 megapixel di risoluzione che avevamo già visto sia sulla X-T4 che sulla X-S10. Che sulla X-S20 non sarebbe arrivato l’X-Trans CMOS 5 HR da 40.2 megapixel presente sulla X-H2 e sulla X-T5 non è una sorpresa, non avrebbe avuto senso avere una risoluzione enorme su una mirrorless che punta sulla condivisione video. Qualcuno invece si aspettava di trovare l’X-Trans CMOS 5 HS da 26.16 megapixel della X-H2S, ma anche qui non bisogna sorprendersi e conviene spendere qualche parola sul perché abbia più senso la presenza di un sensore più tradizionale. Bisogna considerare che il sensore X-Trans CMOS 5 HS ha sì praticamente la stessa risoluzione dell’X-Trans CMOS 4, ma la X-H2S utilizza l’architettura stacked del sensore per raggiungere velocità di scatto a raffica impressionanti - fino a 40 fotogrammi al secondo -, la X-S20 è però pensata per un’altra utenza che non ha bisogno di una cadenza di scatto continuo così estrema. Non bisogna fare l’errore di pensare che la X-S20 non sia in grado di difendersi bene anche sotto questo aspetto, infatti può arrivare a una cadenza di scatto continua massima di 20 fotogrammi al secondo e può salire fino a 30 fotogrammi al secondo con un crop - ritaglio - pari a 1,25x del fotogramma, ma per arrivare a 40 fotogrammi al secondo si sarebbe resa necessaria un’ulteriore evoluzione del sensore. Sarebbe stato quindi inutile sfruttare una tecnologia molto più costosa e che avrebbe fatto alzare ulteriormente il prezzo della fotocamera per offrire prestazioni che chi vuole può ottenere già con la X-H2S, ma pagando ben 2.799,99 euro invece dei 1.429,99 euro di listino della X-S20. A ciascuno la sua fotocamera di riferimento quindi.
Anche la stabilizzazione del sensore è stata migliorata, sulla X-S10 trovavamo uno stabilizzatore con un’efficacia calcolata in 6 stop, ma considerando solamente i movimenti di beccheggio e imbardata. Lo stabilizzatore della X-S20 è in grado di compensare tutti e 5 gli assi e permette di arrivare a 7 stop totali di efficacia. Quindi oltre a lavorare sugli assi di beccheggio e imbardata può compensare anche i 3 assi di rotazione e nell’uso la differenza si sente in condizioni particolarmente difficili.
Se non è cambiato il sensore allora qualcuno potrà chiedersi cosa sia cambiato oltre al meccanismo dell’IBIS, ma sbaglia chi pensa che il sensore sia l’unica cosa importante in una fotocamera. Spesso l’elemento più sottovalutato, nonostante la sua importanza sia fondamentale, è il processore d’immagine. Naturalmente non intendo affermare che il processore sia più importante del sensore, ma al contrario che una fotocamera sia un sistema complesso nel quale ogni elemento è importante e che pensare di giudicare una fotocamera esclusivamente dal suo sensore sia sbagliato. Sulla X-S10 era presente l’X-Processor 4, qui troviamo l’X-Processor 5. Dietro un semplice numero si nasconde molto di più di quanto si potrebbe essere indotti a pensare. Per prima cosa raddoppia la velocità di elaborazione, poi vengono introdotti processi di AI, viene ridotto il consumo di energia ed è stato possibile introdurre il formato HEIF, che al momento si affianca al classico jpeg, ma che col tempo - molto molto tempo secondo me - probabilmente finirà per sostituirlo grazie a una maggior qualità a parità di dimensioni.
In questa foto viene mostrato il sensore X-Trans CMOS 4. Quello che non si può vedere è il meccanismo dell’IBIS che rimane ben nascosto alla vista.
Ma come si comporta sul campo la X-S20? Quando l’ho presa in mano per la prima volta a Milano ho fatto molta fatica a notare differenze estetiche rispetto alla X-S10. Per quanto riguarda il corpo macchina mi aspettavo un aumento delle dimensioni considerando l’incremento delle prestazioni, però non sono riuscito ad apprezzare queste differenze di persona e comparando le schede tecniche è evidente il perché: le dimensioni differiscono in tutto per appena 1,7mm di larghezza, per il resto rimangono invariate. Per quanto riguarda il peso l’incremento è di appena 26 grammi, troppo poco per apprezzarlo senza avere entrambe le fotocamere in mano e una bilancia davanti.
Sul corpo, come succede fin troppo spesso con le mirrorless, troviamo molti meno pulsanti di accesso diretto rispetto a quanto accadeva con le reflex. Ciò non è a priori un problema, anche perché oggi molte funzioni si possono attivare tramite il display posteriore touch-screen, però bisogna considerare che con la X-S20 si ha un innalzamento di livello e che quindi qualche pulsante in più sarebbe stato gradito visto che sul retro della fotocamera lo spazio ci sarebbe anche, ma viene sfruttato per la presenza di un joystick e poco altro. Tuttavia grazie a una disposizione intelligente dei tasti presenti bastano pochi giorni di utilizzo per trovare un buon feeling con la fotocamera. Personalmente a me sono bastate poche ore per trovare una buona sintonia con la X-S20, ma provando tante fotocamere diverse per lavoro sono sufficientemente elastico da abituare la memoria muscolare abbastanza in fretta a un nuovo prodotto, quindi mi rendo conto che il mio sia un caso particolare.
Sul posteriore della X-S20 troviamo solamente un joystick e un paio di pulsanti. Aggiungere uno o due pulsanti aiuterebbe ad avere un accesso più veloce e diretto ad alcune funzioni senza passare per il menù rapido.
Le dimensioni contenute della fotocamera sono comunque sufficienti ad avere una buona ergonomia generale. La mano può avere una presa sufficientemente salda sulla X-S20 senza il problema di trovare un posto per il mignolo destro, fattore che per molti utenti è un grosso limite nel “sentirsi in mano” veramente la fotocamera. Quando il feeling con una fotocamera non scatta già dal primo momento in cui la si impugna è difficile che poi si crei in seguito, quindi la X-S20 passa a pieni voti questo primo esame.
Una delle maggiori critiche che avevo fatto alla X-T5 era che non si potesse accedere al vano batteria con la slitta di innesto rapido per il cavalletto montata, per fortuna sulla X-S20 non è così e ciò aiuta non poco visto che il vano batteria in questo caso si utilizza anche per cambiare la scheda di memoria. La X-S20 infatti mantiene in comune con la X-S10 il singolo slot di memoria per una scheda SD, anche se ora la compatibilità è stata portata a UHS-II e non più limitata a UHS-I. Non avere il doppio slot lascia qualche interrogativo visto il passaggio a una categoria superiore di prezzo e considerando che per chi gira video lo spazio di memorizzazione non è mai troppo, ma questa scelta penso sia stata fatta per mantenere delle dimensioni compatte.
Lo sportellino sulla calotta inferiore serve non solo per cambiare la batteria, ma anche la scheda SD. Differentemente da quanto accade con la X-T5 lo sportellino si apre anche quando la slitta di innesto rapido del cavalletto è montata.
Ci tengo a precisare che il modello che ho avuto per le mani per due settimane è di pre-produzione, ciò significa che il firmware avrebbe potuto anche essere instabile in quanto non definitivo, ma per fortuna non mi ha dato problemi. Piccole variazioni e aggiustamenti potranno essere fatti nel tempo, quindi quando questa mirrorless arriverà a luglio nei negozi potrebbero esserci delle piccole differenze rispetto a quanto ho avuto modo di provare io. Proprio per il fatto che la fotocamera arriverà nei negozi solo tra qualche giorno pensavo di non avere la possibilità di lavorare i file RAW, di solito in questi casi Camera RAW si fa trovare pronto per l’uscita ufficiale della fotocamera e non prima, invece mi è stato possibile anche sviluppare i RAW e alcune delle foto che trovate a corredo di questo articolo, come la Basilica di San Pietro di notte, sono per l’appunto dei RAW scattati e sviluppati da me. Il comportamento è in linea con quello che fu della X-T4 e della X-S10, d’altra parte come ho già detto possiedono lo stesso sensore. Ciò è una garanzia di qualità che tenderei a non sottovalutare visto che possiede una buona gamma dinamica e se si era fatto apprezzare allora, oggi non può che confermarsi un sensore adatto anche all’utilizzo professionale.
Quando provai la X-S10 ricordo che uno dei limiti principali che trovai fu quello della durata della batteria. Quella di usare la NP-W126S invece della NP-W235 era una scelta cosciente da parte di Fujifilm per contenere i costi, tuttavia quando scrissi il test per Fotografare consigliai ai lettori di comprare subito almeno una batteria di riserva. Oggi con l'upgrade alla batteria più prestante della serie X, la NP-W235, le cose sono cambiate in maniera radicale. La durata di una singola carica è più che raddoppiata e ciò consente a chi usa la fotocamera amatorialmente di non doversi preoccupare di nulla anche per un paio di giorni di scatti durante una vacanza se fa un uso attento della fotocamera. Chiaramente le cose cambiano se la fotocamera viene utilizzata per professione, ma solamente perché sul lavoro deve valere sempre il principio di massima precauzione.
L’autofocus si è rivelato molto reattivo e capace di seguire gli oggetti in modo efficiente. Bisogna ricordare che le nuove fotocamere Fujifilm adottano le tecnologie di Deep Learning AI per ottenere il riconoscimento del soggetto e che quindi possono essere utilizzate per riconoscere umani, animali, uccelli, mezzi meccanici dei tipi più disparati, dalle moto agli aerei passando per i treni e i droni. Sinceramente fatico a trovare uno scopo che non sia di tipo militare di utilizzare il riconoscimento dei droni, ma visto che Fujifilm l’ha implementato e pubblicizzato probabilmente a qualcuno servirà e sono io al momento a non riuscire a vederne il fine.
Le Frecce Tricolori riprese a 20 fotogrammi al secondo con la funzione di inseguimento dei velivoli attiva.
Visto che si tratta di una fotocamera che punta prevalentemente all’ambito video non deve stupire il fatto che grazie al nuovo processore la X-S20 sia stata resa in grado di acquisire filmati 6.2K/30p, mentre la X-S10 si fermava a un più tradizionale 4K/30p. Personalmente penso che sia molto interessante la funzione che consente di riprendere video a 240 fotogrammi al secondo in formato Full HD. Per chi vive in una città ricca di fontane come me o per chi vive a contatto con la natura, che sia mare o montagna, questa possibilità può consentire di togliersi numerose soddisfazioni.
Un esempio di pochi secondi di filmato Full HD girato a 240 fotogrammi al secondo in una fontana.
Durante il test la X-S20 ha pienamente soddisfatto le mie aspettative, è una fotocamera progettata sulla solida base delle fotocamere serie X. Per chi conosce le altre fotocamere si rivela essere una mirrorless sincera, che offre al fotografo esattamente quello che ci si aspetta da essa. Il sensore fa il suo lavoro ottimamente e grazie alla tecnologia X-Trans CMOS fa dimenticare in breve tempo che Fujifilm è l’unico marchio che attualmente rivaleggia con le fotocamere Full Frame pur avendo un sensore formato APS-C. Naturalmente qualche piccola limitazione c’è, specialmente quando si alzano gli ISO, ma bisogna considerare altri due fattori determinanti che pesano sulla bilancia di chi sceglie Fujifilm. Per prima cosa che il costo di una Fujifilm, anche della X-S20, è generalmente tra il 30% e il 50% inferiore a un’equivalente fotocamera full frame di un altro marchio e che proprio il fatto di avere un sensore più piccolo consente di avere un peso e delle dimensioni inferiori a quelli delle fotocamere full frame.
Personalmente, anche se il personale Fujifilm non mi ha potuto confermare l'esattezza delle mie sensazioni, sono convinto che il cambio di fascia di prezzo e l’incremento prestazionale della X-S20 potrebbe essere il primo passo verso l'allargamento della famiglia X-S. Credo che col tempo si affiancherà a questa fotocamera una mirrorless meno prestante e dal prezzo più basso come è già successo con la X-T1 e la X-T10, giusto per fare un esempio. È una mia sensazione non confermata, quindi solo il futuro potrà dire se e quanto abbia ragione a pensarlo, ma oggi sarebbe auspicabile avere una maggior varietà di scelta che consenta anche a chi non può spendere cifre oltre i 1000 euro di poter comprare una fotocamera con un obiettivo base per iniziare a muovere i primi passi in questo mondo.
La Fujifilm X-S20 ha una resa cromatica molto naturale e possiede tutte le caratteristiche positive tipiche della serie X.
Dopo aver provato a lungo e in contesti diversi la X-S20 si rafforza in me l'impressione che non esista una macchina fotografica che vada bene per tutti, ma che tutti possano avere una macchina fotografica che si adatti alle loro esigenze e in questo Fujifilm ha fatto un ottimo lavoro di distinzione delle esigenze partendo da una base tecnica comune a più fotocamere. Comprerei quindi la X-S20? No, sono un fotografo di paesaggio e per me la X-T5 e le scelte effettuate dai tecnici Fujifilm rendono quella la mirrorless migliore per me. Preferirei quindi anche spendere qualcosa in più per avere qualcosa di più adatto alle mie esigenze. Fossi però uno Youtuber non ci penserei nemmeno a comprare una X-T5 e mi orienterei su una X-S20 perché sarebbe un prodotto a me confacente con un rapporto qualità prezzo interessante. Avere un mezzo che sia in grado di assecondare le tue esigenze e semplificarti il lavoro è assolutamente un vantaggio che nel tempo si ripaga da solo. Allo stesso modo se fossi un film maker o un documentarista mi sentirei più a mio agio con una X-H2, mentre se mi interessasse una mirrorless piccola, di buona qualità e anche economica niente potrebbe battere la X-E4. Questi sono solo degli esempi, l’offerta Fujifilm è molto più vasta e comprende anche le fotocamere Large Format GFX. Quindi nonostante gli aspetti comuni presenti sull'odierna generazione di fotocamere Fujifilm potrebbe ingannare i meno attenti non c'è nulla di più sbagliato che pensare che le fotocamere siano tutte uguali, anzi studiarne a fondo le differenze consente di avere una panoramica piuttosto fedele delle diverse esigenze dei fotografi e dei fotoamatori di oggi.
Per leggere la scheda tecnica completa della X-S20 clicca qui.
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