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Immagine del redattoreGianluca Laurentini

Breve approfondimento sulle novità Fujifilm dopo una prima presa di contatto



Giovedì 16 maggio 2024 verrà ricordato probabilmente come il giorno più importante di quest'anno per Fujifilm visto che ha svelato alcune importanti carte per quanto riguarda il suo futuro prossimo. La presentazione riservata agli esperti del settore si è svolta come di consueto a Milano e ho avuto la fortuna di poter presenziare e toccare con mano le novità.


Come potrete immaginare la maggior parte dei test che trovate on-line in questi giorni non sono che prove in ambiente controllato che possono dare un'idea di massima dei prodotti, ma personalmente mi rifiuto di considerarli dei test. I test veri e propri li pubblicheremo a breve, spero, ma saranno frutto di almeno 15 giorni di prove in condizioni diverse e in totale libertà di sperimentare. Una breve disamina per spiegare cosa mi ha colpito in positivo e in negativo delle novità mi piacerebbe però  condividerla con voi.



Iniziamo dalla X-T50 e dall'obiettivo XF 16-50mm f/2.8-4.8 R LM WR. Anzi, spendiamo due parole prima per l'obiettivo visto che si tratta di un momento di svolta per Fujifilm visto che dopo circa una decade di onorato servizio va in pensione l'obiettivo da kit XF 18-55mm che ha segnato la storia della serie X per come la conosciamo oggi. Infatti l’XF 16-50mm nasce proprio con lo scopo di diventare il nuovo obiettivo da kit e nasce con vari punti a suo favore. È più leggero, lo scorrimento delle lenti è interno e questo significa che non varia la lunghezza dell’obiettivo manovrando lo zoom. Perde qualche mm di lunghezza focale lì dove cambia veramente poco, ma in compenso li guadagna sui valori grandangolari facendo una gran differenza nella vita reale. Altra questione di fondamentale importanza: oggi i sensori hanno una risoluzione molto più alta rispetto a quelli presenti quando è nato l’XF 18-55mm e per questo è divenuto necessario un obiettivo di nuova generazione in grado di lavorare con queste altissime risoluzioni. Non a caso è stato presentato in kit con la X-T50 che di megapixel ne ha ben 40,2. In generale il primo approccio è stato positivo a mio avviso.


Il discorso cambia leggermente per quanto riguarda la X-T50 che mi ha lasciato una serie di dubbi che devo però spiegare bene per non essere travisato. La X-T50 eredita dalla X-T30 II - ricordiamo che non è mai stato usato il nome X-T40 - il corpo piccolo e leggero e l’attitudine a rivolgersi a un pubblico più basico rispetto a quello, ad esempio, della X-T5. Per questo motivo ho l’impressione che l’enorme salto tecnologico in avanti rappresentato dalla X-T50 nei confronti della X-T30 II possa essere addirittura esagerato. La X-T50 infatti porta per la prima volta in questa fascia di fotocamere la stabilizzazione del sensore con efficacia fino a 7 stop, il sensore X-Trans CMOS 5 HR, l’autofocus è equivalente a quello della X-T5 e la capacità di registrazione video arriva fino al formato 6.2K/30p. Il tutto in un corpo veramente piccolo, ben studiato e molto elegante. Fin qui sono solo note positive potreste dire, ma il fatto è che il prezzo di listino è inevitabilmente salito a 1.529,99 euro per il solo corpo. Il prezzo è giustificato dal fatto di avere per le mani un gioiellino tecnologico molto interessante, ma il prezzo si è così tanto avvicinato a quello della X-T5 che ho l’impressione che i due corpi rischino di farsi concorrenza a vicenda lasciando però per il momento scoperta la fascia di primo prezzo. Bisogna considerare che questa serie è stata sempre il riferimento per un pubblico più essenziale e che aspira più a diventare content creator che un professionista del mondo della fotografia e che quindi ora potrebbe ritrovarsi a dover affrontare una spesa maggiore per un corpo macchina che non è però in grado di sfruttare appieno come solo un professionista saprebbe fare. Rimando ogni giudizio finale per il momento, ma aggiungo che il nuovo colore carbonio è di una bellezza che le immagini non possono farvi apprezzare pienamente e che spero che venga esteso a tutte le altre Fujifilm serie X.



Passando alla nuova GFX100S II devo ammettere che la crescita della famiglia GFX ha sempre avuto la mia attenzione e sapere che Fujifilm punterà in futuro per far emergere il potenziale ancora inespresso di queste fotocamere lo trovo sicuramente positivo. Il nuovo sensore CMOS II permette di avere ISO minimo 80 e le sue micro lenti sono state ridisegnate per una maggior nitidezza anche sui bordi del fotogramma. Il sensore non è di tipo HS (High Speed) come quello della GFX100 II, ma è comunque stabilizzato fino a 8 stop e questo risultato si è potuto ottenere grazie al confronto tra i dati ottenuti dai giroscopi con quelli rilevati dal sensore d’immagine. Il prezzo di listino è di 5.595 euro ed è diminuito ulteriormente rispetto al modello precedente. Nonostante la prima presa di contatto mi abbia piacevolmente soddisfatto confido di poter eseguire un test più approfondito a breve per poter dare un giudizio più completo.



Infine quella che per me è stata la vera sorpresa di questa presentazione: l’obiettivo GF 500mm f/5.6 R LM OIS WR. Come avevo scritto nel test della GFX100 II il problema per una parte di possibile utenza dei prodotti GFX era la mancanza di ottiche lunghe, con questo circa 400mm effettivo il problema è definitivamente risolto. La cosa che stupisce prendendolo in mano è innanzitutto la leggerezza, appena 1.375 grammi di peso, ma anche il fatto che ci sia stato un lavoro di arretramento del baricentro che ha consentito di fornire un comfort al fotografo che lascerà a bocca aperta chi è abituato a lavorare con i teleobiettivi. Il test è stato molto veloce, ma nonostante questo per me il nuovo GF 500mm è promosso a pieni voti.


A breve, speriamo, per i test completi di queste novità.



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