Canon brevetta un accessorio che esiste da 60 anni
Come riportato da Petapixel, secondo il Nikkan Kogyo Shimbum (una delle testate più autorevoli in Giappone, fondata nel 1915) Canon starebbe sviluppando una mirrorless professionale dello stesso livello della 1D X che sarà presentata nel 2021. La nuova mirrorless dovrebbe competere con la Sony a9, e probabilmente sarà presentata dopo i giochi olimpici di Tokio del 2020 per non competere con la 1D X MkIII (che si dice di prossima uscita).
La testata giapponese afferma che insieme alla mirrorless verrà presentato l'accessorio che vedete qui sotto, brevettato da Canon nel Gennaio 2018. Si tratta di un accessorio per trasformare una mirrorless in reflex, un modo a mio avviso che avrebbe scelto Canon per mantenere il piede in due staffe, cercando di accontentare chi vuole passare ad una mirrorless ma ha il timore di rimpiangere una reflex.
Quello che vedete è ovviamente solo uno schema realizzato per depositare il brevetto, ma indubbiamente non ha un bell'aspetto, e non da l'impressione di qualcosa di solido e pratico.
Per l'utente medio si tratta certamente del tipico accessorio destinato a rimanere chiuso in un cassetto. Ammesso che qualcuno lo acquisti e ritenga di averne bisogno, sicuramente il suo utilizzo comporterà una serie di problemi dovuti al diverso tiraggio fra le lenti di una mirrorless e quelle di una reflex.
D'altro canto, anche se esiste un anello adattatore che è stato addirittura regalato ai primi acquirenti del Eos R, un vantaggio non indifferente potrebbe essere quello di rendere possibile, per un professionista, l'utilizzo del parco ottiche Canon che certamente ha collezionato nel tempo. Questo infatti è stato inizialmente un grosso problema che ha impedito all'utenza professionale di effettuare il passaggio da reflex a mirrorless, la compatibilità degli obiettivi ed il diverso tiraggio fra i corpi macchina dei due sistemi.
Ciò che mi stupisce è come si possa brevettare come una novità qualcosa che esiste già da più di 60 anni, ossia il Visoflex della Leica. Quello che vedete in foto è il Visoflex III, prodotto nel 1961 al 1984 dalla casa tedesca esattamente per le stesse finalità. "Mirrorless" d'altronde è solo un nuovo nome creato sul mercato per definire quelle che un tempo erano le fotocamere a telemetro. L'accessorio in questione non mi sembra abbia mai avuto molto successo, aveva l'unica prerogativa di rendere ingombrante e sgraziata una fotocamera nota per la sua eleganza, e non risolveva alcun problema tecnico, se non quello di lanciare Leica nel mercato reflex (la Leicaflex, ossia la prima reflex Leica, sarebbe stata presentata tre anni dopo, nel 1964).
Leica tuttavia al tempo non aveva in catalogo delle ottiche con tiraggio da reflex da utilizzare su corpi mirrorless, ma solo eccellenti ottiche progettate per funzionare su fotocamere a telemetro; oggi invece questa soluzione proveniente dal passato potrebbe tornare molto utile a Canon per risolvere un problema dovuto al mercato attuale.
Anche il Visoflex III a sua volta non era una novità, bensì la quarta incarnazione della cassetta PLOOT del 1935, accessorio ancor più ingombrante e sgraziato che consentiva di utilizzare teleobiettivi da 200mm sui corpi Leica. Le fotocamere della casa di Wetzlar infatti hanno una base telemetrica piuttosto corta, e non consentono una messa a fuoco corretta se utilizzate con obiettivi di focale maggiore del 135mm. Questo fatto decreterà nei decenni successivi il successo della Nikon F e delle reflex 35mm in genere, le quali rappresentarono una rivoluzione soprattutto in ambiti fotografici come la fotografia sportiva e naturalistica: finalmente con le SLR il teleobiettivo diventava uno strumento di lavoro alla portata di tutti, senza il bisogno di scomodi accessori.
La cassetta PLOOT rimase in produzione fino al 1951, sostituito dalla linea Visoflex che in sostanza era lo stesso prodotto con un altro nome. Nikon e Canon già all'epoca realizzarono le loro versioni dello scomodo attrezzo, per le loro fotocamere a telemetro che erano in sostanza delle copie ibride delle Leica e Contax dell'epoca.
Di seguito potete vedere l'ingombrante versione realizzata da Nikon. In ogni caso non si può proprio dire che si tratti di una soluzione nuova per Canon.