Intervista a Liam Wong, regista di universi videoludici e fotografo mascherato, autore di immagini d
So che la tua carriera nel mondo dei videogiochi è stata incredibilmente rapida, ho letto che sei il più giovane art director della Ubisoft, la casa nota per aver realizzato Far Cry ed Assassin’s Creed. Sei un graphic designer, game developer ed un fotografo, e Forbes ti ha indicato fra le 30 persone sotto i 30 anni più influenti. Ti devo dire che, come architetto, fotografo ed appassionato di fantascienza, ho profonda stima di quel che fai. Penso che se un uomo del rinascimento si reincarnasse nel ventunesimo secolo, probabilmente farebbe il tuo lavoro. Potresti raccontarci come è nato "Tokyo Nights (TO:KY:OO)”, il tuo primo lavoro che nel 2015 ha collezionato milioni di visualizzazioni e che ti ha introdotto nel mondo della fotografia?
Grazie infinite per le parole gentili.
Se ripenso al 2015, all’epoca non avevo una visibilità online - passavo un sacco di tempo nello sviluppo del mio portfolio, in modo da poter eventualmente trovare un lavoro nell’industria dei videogiochi. Per questa ragione, prima di allora non avevo mai pubblicato online i miei lavori.
Tutto questo cambiò quando cominciai a pubblicare fotografie (delle mie vacanze) poco dopo aver comprato la mia prima reflex digitale, una Canon 5D MKIII. Ho condiviso le fotografie appena scattate sulla mia pagina personale di Facebook; ci fu una immagine in particolare che colpì molti miei amici quando la videro, mi incoraggiarono a scattarne di più e a pubblicarle su Instagram. Questo fu l’inizio del mio progetto fotografico.
Quando ho acquistato la reflex digitale non avevo idea di quali abilità avrei imparato, quali posti avrei visto, quale confidenza che avrei acquisito e quali persone avrei incontrato. Il viaggio sarebbe stato uno di quelli che cambiano la vita.
Potresti raccontarci come si svolge una tua tipica giornata al lavoro in qualità di art director? Su quali videogiochi hai lavorato finora e qual è il tuo ruolo?
Il mio debutto registico è stato su Far Cry 4, in cui ho diretto l’impronta visiva del gioco supervisionando un team di artisti, game designer e persino programmatori. Da allora ho continuato a lavorare sulla serie Far Cry oltre ad altri progetti non ancora annunciati. Trovo che la mia abilità sia quella di saper risalire all’essenza di una cosa, interpretarla e tradurla in qualcos’altro che abbia un significato riconoscibile per le persone, che risulti per loro interessante.
Ho letto che sei cresciuto ad Edimburgo. E’ nata li la tua passione per le atmosfere piovose? Cosa ti ha spinto a trasferirti a Tokio? E’ una città dove piove molto?
Sono nato ad Edimburgo ed ho passato gran parte della mia vita in quella città, senza neppure viaggiare, perciò quando ho cominciato a viaggiare sono stato subito affascinato dalle grandi città: Londra, Parigi, New York e Tokio. E’ Tokio che ha scatenato il mio amore per la fotografia notturna e in particolare nella pioggia.
Ho letto che non ami pubblicare il tuo volto su Instagram e che quando giri per strada di notte per Tokio preferisci indossare una maschera. Questo fa di te una specie di supereroe con la macchina fotografica, qualcosa di mai visto prima (eccetto Peter Parker naturalmente). Perché lo fai? Non pensi che quelli che ti incontrano possano esserne spaventati e reagire male?
Mi piaceva l’idea di separare la mia carriera nell’industria dei videogiochi dalla mia carriera nella fotografia. Parlo in qualità di relatore in un sacco di conferenze riguardanti i videogiochi ma desideravo avere una immagine differente associata al mio lavoro, perciò commissionai una maschera personalizzata, che fu proprio quella di Spider-Man. Mi piaceva il fatto che Peter Parker avesse una doppia vita, e che scattasse anche fotografie. Ho richiesto che la mia fosse nera per rappresentare la notte.
Dato che spesso scatto fotografie da solo di notte, il problema della sicurezza mi preoccupa molto. Specialmente quando mi aggiro da solo con la mia attrezzatura a notte fonda il fatto di nascondere la mia faccia mi fa apparire un pò più spaventoso di quanto io non appaia senza la maschera.
Hai veramente una doppia vita come un supereroe? Lavori durante il giorno e vai in giro tutta la notte a scattare fotografie?
Sento che è proprio così. Quando lavoro sono decisamente un game developer. Quando esco a scattare di notte lontano dalla mia scrivania sono una persona del tutto differente. Quando sono nella zona di solito scatto da mezzanotte fino all’alba, verso le 6 del mattino. Semplicemente amo vagare e vedere dove mi porta la notte.
Hai migliaia di follower su Instagram e Twitter, e so che il self-marketing è una tua grande passione. E’ sempre stata una abilità necessaria per un artista, certamente lo è oggi, ma ogni epoca ha le sue regole. Potresti dare qualche consiglio a coloro che vogliono promuovere il loro lavoro nel 2019?
Penso che una cosa su cui mi concentro di più sia il coinvolgimento con gli altri, faccio del mio meglio per rispondere ai commenti e alle e-mail. Condivido anche molti lavori altrui nei periodi in cui non pubblico. Mentre crescevo spesso condividevo le cose che mi avevano ispirato e questo mi ha aiutato ad entrare in contatto con più persone che amavano questo genere di cose.
Che tipo di attrezzatura utilizzi?
La mia attrezzatura è in continuo cambiamento ma ho una lista completa del mio equipaggiamento qui:
Che software utilizzi per sviluppare le immagini? Quanto ritieni che una immagine debba essere fedele a ciò che vedi piuttosto che alle sensazioni che intendi evocare?
Utilizzo tutto, da Photoshop a Lightroom fino ad After-Effects. Considerato il mio background ritengo di trovarmi più nel campo dell’arte perciò non sono mai limitato dal modo di pensare tipico del fotografo. Con il mio background da progettista di scenari e sensazioni per i videogiochi, mi piace fare ciò che posso per enfatizzare le sensazioni attraverso le immagini.
Ovviamente le tue immagini evocano l’immaginario collegato a Philip K. Dick. Sei un appassionato di fantascienza? Quali sono i tuoi libri preferiti, i film, anime o fumetti?
Sono un patito della fantascienza. Amo Il lavoro di Syd Mead su Blade Runner, Tron, Aliens. Altri lavori come AKIRA e Ghost in The Shell. Molti dei miei film preferiti sono di fantascienza, fra cui Moon, 2001: Odissea nello Spazio, Interstellar e Sunshine.
Perdona la domanda, non sono mai stato a Tokio. E’ veramente affascinante e “blade-runneresca” come nelle tue foto? Potrei essere deluso quando viaggiando dovessi vedere la vera Tokyo? A che ora della notte scatti le tue foto?
Personalmente penso di si. Naturalmente gioco con i colori per enfatizzare le mie sensazioni, ma ritengo che proprio a causa di questo le mie immagini riescono a rievocare le stesse sensazioni in coloro che hanno visitato quei posti. Scatto molte delle mie foto dopo mezzanotte, è qualcosa che fa parte del mio stile.
So che alcuni dei tuoi lavori sono stati scattati con l’iPhone. Posso chiederti con quale modello? E’ difficile che il tipo di foto che crei, notturne e con molte luci artificiali, siano scattate con uno smartphone.
Ho un gran numero di foto scattate ed elaborate usando solamente il mio telefono. Ho pubblicato una serie su Twitter e su Instagram. C’è una concezione errata riguardo al fatto che sia necessaria una fotocamera costosa, ma in realtà gli smartphone oggi sono capaci di produrre immagini di qualità elevata. Bisogna solamente trovare i luoghi interessanti.
E’ possibile acquistare le tue fantastiche immagini?
Si, ho uno store online: www.liamwong.com/store ed un libro di prossima pubblicazione.
Sei una persona che mi sembra appassionata di fantascienza e sufficientemente proiettata nel futuro. Quale pensi possa essere il futuro della fotografia? La fotografia computazionale cambierà la fotografia così come la abbiamo conosciuta, così come è già stata cambiata dall’introduzione dei sensori digitali, degli smartphone e dei social network?
Penso che ciò che amo maggiormente della fotografia sia la capacità far intravedere all’osservatore ciò che ho visto e ciò a cui do importanza. C’è qualcosa di pulito riguardo al catturare momenti che sono esistiti solamente in un certo punto del tempo. Io sento che sebbene la tecnologia possa migliorare, non si potrà mai replicare ciò che vede un individuo, ciò che gli fa premere il pulsante di scatto, ciò che lo ha emozionato. Quando fai scattare l’otturatore, stai canalizzando tutte le tue sensazioni, la composizione, il contenuto dello scatto, la tua voce unica. La tecnologia non influisce su questi aspetti.
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I know about your incredibly fast career in the world of video games, I read how you became the youngest director at Ubisoft, the house that made Far Cry and Assassin's Creed. You are a graphic designer, game developer and photographer, and Forbes has listed you among one of the most influential 30 under 30. Let me say that, as an architect, photographer and science fiction fan myself, I admire you deeply. You are what I imagine can be the embodiment of Renaissance man in our time. Could you tell us how "Tokyo Nights (TO:KY:OO)", your debut work that in 2015 collected millions of views and launched you into the world of photography, was born?
Thanks so much for the kind words.
When I think back to 2015, I never had much of an online footprint - I spent a lot of time developing my portfolio so that I could eventually get hired in the video games industry. As such, I never really had an online body of work accessible to the public.
This all changed when I began to post (my vacation) photographs shortly after buying my first DSLR (a Canon 5D III). I shared photographs I had taken on my personal Facebook and there was one image in particular that when I posted it - a large number of friends saw it as something special and so they encouraged me to take more and to share them on Instagram - that was the beginning of my photo series.
When I made the purchase of the DSLR - I never knew the skills I would learn, the places I would see, the confidence I would gain and the people I would meet along the way. The journey has been life changing.
Could you tell us how is a typical day at work as an art director? Which videogames have you worked so far and what is your role?
My directorial debut was Far Cry 4 - where I directed the visual signature of the game whilst overseeing a team of artists, game designers and even programmers. Since then I continued work on the Far Cry series in addition to unannounced projects. I find that my skill is interpreting what a ’thing’ is about, and translating that into something meaningful that people can identify, and also care about.
I read that you grew up in Edinburgh. Was your passion for the rain born there? How did you decide to move to Tokyo and why? Is it a city where it rains a lot?
I was born in Edinburgh and spent the majority of my life there without ever travelling, and so as I began to travel I became fascinated by large cities: London, Paris, New York and Tokyo. It was Tokyo which sparked my love for night photography and particularly in the rain.
I have read that you do not like to publish your face on Instagram and that when you go around the streets of Tokyo, you prefer to wear a mask. This makes you a kind of superhero with a camera, something never seen before (apart from Peter Parker of course). Why are you doing it? Do not you think that those who meet you can get scared and react badly?
I kind of liked the idea of separating my games industry career with my photography. I speak at a lot of conferences surrounding video games but I liked that I could have a different persona associated with my work and so I commissioned a custom mask which happened to be a Spider-Man one. I liked that Peter Parker had a double life but also took pictures, I made mine black to represent the night. As I often take pictures alone by myself at night, I also worry a lot about safety - especially when walking around with my equipment at night so hiding my face often makes me seem a little scarier than without.
Do you really have a double life like a superhero? Do you work during the day and go out all night taking pictures?
I feel that I do. When I am working I am very much a game developer. When I’m out taking pictures I am a very different person away from my desk job. When I’m in the zone I typically shoot from midnight until the sun rises, so around 5 or 6. I just love wandering and seeing where the night takes me.
You have thousands of followers on Instagram and Twitter, and I know that self-marketing is your big passion. It has always been a necessary skill for an artist, certainly it is today, but every age has its own rules. Could you give some advice to those who want to promote their work in 2019?
I feel one thing I focus on most is engaging with others, I try my best to reply to most comments and emails. I also share a lot of artwork during the periods where I am not posting. Whilst I was growing, I would also often share things which inspired me which helped bring in more people who happened to love the same stuff.
What kind of equipment do you use?
My gear is constantly changing but I have a full listing of my equipment here: www.liamwong.com/gear.
What software do you use to process images? How much do you think an image should be faithful to what you saw rather than the feeling you want to evoke?
I use anything from Adobe Photoshop, to Lightroom and even After-Effects. I find that I am more in the realm of an artist due to my background so I am never limited by the typical photographer mindset. With my background in designing ‘look and feel’ for video games, I like to do what I can to emphasis feeling through the imagery.
Obviously your images evoke the imagery linked to Philip K. Dick. Are you a science fiction fan? What are your favorite books, movies, anime, comics?
I am a huge science fiction fan. The work of Syd Mead on Blade Runner, Tron, Aliens. Other works such as AKIRA and Ghost In The Shell. And some of my favourite movies happen to by sci-fi, such as Moon, 2001: Space Odyssey, Interstellar and Sunshine.
Forgive the question, I've never been to Tokyo. Is it really fascinating and blade-runneresque like in your photos? Would I be disappointed when traveling there seeing the real Tokyo? What time of night do you take your pictures?
In my opinion, yes. Of course I play with color to emphasize how it feels for me, but I think because of that, it also reminds people who have visited those places of the same feeling. I capture many of my images after midnight - it is kinda my thing.
I know that some of your works have been taken with the iPhone. Can I ask you which ones? It 's hard to think of taking the kind of photos you take, night photos with a lot of artificial light, with a smartphone.
I have a bunch which I have shot and edited using only my phone. I posted a series on Twitter and also on my Instagram. There’s a misconception that you need an expensive camera, but really, smartphones these days are capable of producing high quality imagery - you just need to find the interesting spots.
Is it possible to purchase your fantastic images?
Yes, I have a store: www.liamwong.com/store and also a book releasing shortly.
You are a person who seems to me passionate about science fiction and sufficiently projected into the future. What do you think could be the future of photography? Will computational photography change photography as we have known it so far, just as it has changed by the introduction of digital sensors, smartphones and social networks?
I think the thing I love most about photography is being able to give the audience a glimpse of the things I have seen and the things I care about. There is something neat about capturing moments which only existed at one point in time. I feel whilst technology may improve, you still cannot replicate what an individual sees, what makes them click the shutter, what excites them. As soon as you click the shutter - you are channelling all of your sensibilities - composition, the content of the shot, your own unique voice. Technology doesn’t affect those points.