Piccola guida all'usato fotografico analogico, e alla GAS!
A fine anni '90, alle soglie del 2000, comprai una "Guida all'usato fotografico" che raccoglieva i migliori articoli della rivista Fotografare su questo tema. All'epoca si potevano comprare attrezzature usate professionali a costi ragionevoli. Una Nikkormat, una Olympus Om o una Pentax Mx usavano le stesse ottiche delle fotocamere in commercio. Il digitale ancora non esisteva, e le fotocamere di una volta avevano un arco di utilizzo medio di oltre un decennio. Basandomi sui consigli della rivista acquistai allora la mia prima fotocamera "vintage", una Nikkormat Ftn nera con un 50mm 2.0, ordinata dagli USA sul giovane sito eBay da una signora di cui ricordo ancora il nome, Elizabeth Laurino. La macchina era vissuta, piena di ammaccature, le guarnizioni erano da cambiare e così la affidai al miglior fotoriparatore di Roma, che la ripuli (mi disse) da salsedine e sabbia. Ho usato quella fotocamera per tanti anni con soddisfazione, e ancora ci gioco ogni tanto. È ancora una compagna affidabile. Nel tempo ho acquistato tante altre fotocamere, ma sono perfettamente consapevole che se mi fossi fermato alla prima, quella Nikkormat con il 50mm, avrei potuto vivere una vita fotografica piena di soddisfazioni ugualmente.
[nella foto, Gianni Berengo Gardin e le sue fotocamere]
La sindrome di accumulo di attrezzature viene amichevolmente chiamata GAS (gear aquisition syndrome) da chi sa di esserne colpito. È qualcosa di diverso dal collezionismo credo. Si presume che il collezionista desideri possedere una serie di oggetti collegati fra loro da un tema, tutti di una stessa marca e modello magari, o di una stessa epoca. Chi è afflitto dalla GAS (come il sottoscritto) è di solito una persona che sa di poter acquistare, al costo ragionevole di una cena in pizzeria, un pezzo di storia, una attrezzatura professionale che valeva lo stipendio mensile di un operaio quando è stata prodotta, e che è ancora capace di donare grandi emozioni. La GAS perciò colpisce le persone romantiche e un po' nostalgiche, e non si limita ovviamente alle attrezzature fotografiche. Esiste chi accumula strumenti musicali, auto d'epoca, attrezzature informatiche, libri e riviste. È un bene che esista, perché prima ancora delle normative sui beni culturali e della istituzione dei musei sono stati illustri personaggi storici afflitti dalla GAS come il cardinale Scipione Borghese o la famiglia Torlonia a preservare e tramandare i capolavori dell'antichità che per secoli sono stati distrutti nelle fornaci per realizzarne calce. L'ambito fotografico si presta benissimo alla GAS. L'arrivo del digitale ha reso immediatamente obsoleta agli occhi dei più la fotocamera di famiglia comprata con sacrificio dai propri genitori e custodita per anni nella "borsa pronto" di pelle in un armadietto. Per quasi quindici anni, dal 2004 ad oggi, è stato possibile acquistare a prezzi irrisori quei pezzi di storia, e chi sapeva riconoscerne il valore (non economico, ma storico e artistico) ha deciso di spendere tempo e denaro per salvarli dall'oblio o peggio. Negli ultimi tempi, a quanto si dice sui forum di fotografia analogica, sta diventando più difficile trovare a prezzi bassi l'usato fotografico analogico a (preferirei dire "tradizionale", o "a pellicola", ma a quanto pare è invalso il termine "analogico" da molti anni), e la colpa di tutto ciò viene data a chi avrebbe fatto man bassa delle attrezzature negli anni passati per metterle a riposo in un armadietto. Ebbene, bisogna riconoscere a chi è afflitto dalla GAS il merito di aver salvato quelle fotocamere. La distruzione è inevitabilmente il destino di qualsiasi materiale tecnologico considerato obsoleto dalla società. Se ancora non l'hai fatto, adotta anche te una fotocamera vintage finché sei in tempo. Scegli una fotocamera di buona marca, o con un buon parco ottiche, e segui forum come Fotografia Analogica Italia su Facebook (un tempo su Flickr). Puoi trovare occasioni fantastiche su Subito.it, su Facebook Marketplace, o a qualche mercatino dell'usato, l'importante è saper distinguere fra le fotocamere nate per essere affidabili e professionali e quelle nate per essere poco più di un giocattolo.
Ad uso di chi desidera acquistare la sua prima fotocamera analogica elenco a seguire alcuni modelli iconici e di ottima qualità costruttiva: Nikkormat (qualsiasi modello, è il marchio che era usato dalla Nikon per la fascia prosumer, assolutamente identiche alle più blasonate F ma senza pentaprisma intercambiabile e attacco per il motore, oggi inutile) Olympus OM (qualsiasi modello, meglio OM1 e 2) Rolleiflex e Yashica Mat per il 6x6 Canonet FT Kiev 35 (Contax di costruzione russa, gli impianti vennero smantellati e trasportati a Kiev come bottino di guerra) Pentax (praticamente qualsiasi modello, molto belle e compatte le Mx, Me e Mv) Olympus Xa Canon AE1 Zorki (attacco Leica a vite, hanno bisogno di qualche accorgimento e manutenzione sui tempi lenti e la tendina in tela delicata) In generale, qualsiasi fotocamera decidiate di acquistare, è consigliabile far effettuare una CLA (cleaning lubrification & adjustment) da un fotoriparatore di zona, se ne trovate. Buona luce!