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Immagine del redattoreRodolfo Felici

Intervista esclusiva al fotografo austriaco Miki Macovei, maestro del ritratto femminile

Quando hai deciso di diventare un fotografo professionista, e perché?


Non ho mai avuto intenzione di diventare un “professionista”. Mi è semplicemente capitato di incontrare persone che mi hanno chiesto di scattare un book o un servizio fotografico, e (più tardi) un matrimonio. I social media mi hanno fornito l’opportunità di mostrare il mio lavoro e di conseguenza le persone si sono convinte della qualità. Questo mi ha reso molto fiero.



Lavori su commissione o scegli location e modelle?


Lavoro principalmente su commissione ora, realizzando book, workshop seminari e matrimoni. Se avessi tempo a sufficienza, sceglierei modelle e location e mi godrei la libertà legata alla creatività.


Quanto è importante nel tuo lavoro pianificare in anticipo la location, l’atmosfera e la luce giusta per un servizio?


Dipende, se possibile provo a non pianificare troppo. Preferisco che le cose “accadano”. Una cosa che pianifico un poco, o con cui cerco sempre di lavorare, è la luce. L’aspetto della luce è veramente importante per me perché adoro i tramonti ed i controluce.


Che tipo di attrezzatura utilizzi per il tuo lavoro?


Utilizzo uno o due corpi macchina DSLR con ottiche a focale fissa che vanno dal 35mm all’85mm. Nei matrimoni utilizzo anche ottiche a focale variabile per praticità. un 70-200mm è LA lente da matrimonio.


C’è una immagine a cui sei particolarmente affezionato di cui vorresti raccontarci i retroscena?

Osservate l'immagine qui sopra. Ha una storia molto interessante, perché era già troppo tardi per la situazione di luce che avevo pianificato, ma la modella è meravigliosa nell’aspetto e nella posa, e dopo qualche ora di editing, dato che avevo bisogno di recuperare le luci alte del cielo che erano bruciate, è diventata una foto meravigliosa per me. Il consiglio riguardo al cielo venne dalla mia modella, lei è la mia ragazza ora ed è stato l’inizio di una lunga e bellissima storia. E’ stata una delle immagini di maggior successo ed è divenuto uno dei nostri soggetti più iconici per i successivi scatti di moda.

Come ti relazioni al soggetto quando scatti un ritratto? Bisogna cercare di costruire un “feeling magico”? Se è così, come cerchi di ottenerlo?


Tutto dipende dalla atmosfera che puoi creare con la modella. Se ognuno si sente a suo agio e ciascuno sta facendo il proprio lavoro allora è fantastico. La mia opinione è che ciascuno è importante allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che la modella possa essere nuova nel proprio settore e che il fotografo possa essere un professionista di lunga data. Se si lavora con rispetto reciproco considerandosi tutti sullo stesso piano il risultato finale sarà ottimo e le immagini di grande effetto.


Come sono strutturati i tuoi workshop, e come è possibile partecipare?


I miei workshop sono spesso divisi fra teoria e pratica. Provo ad illustrare il mio flusso di lavoro nei servizi fotografici e come affronto l’editing delle immagini. E’ possibile vedere il calendario dei workshop e prenotarsi a questo link: http://macovei.at/workshops/ Sarebbe meraviglioso vedere molti fotografi motivati unirsi ai miei workshop con modelle meravigliose.


Al giorno d’oggi chi lavora con modelle fa un uso massiccio della postproduzione. Qual’è il tuo orientamento in tal senso?


Dipende molto, ma mi piace editare le immagini in maniera intensiva. Questo è dovuto al mio modo di scattare. Scatto molto in situazioni di controluce e spesso la pelle richiede più attenzioni a causa delle ombre. Anche il cielo ed i colori hanno bisogno di correzioni. In conclusione si, adoro la post-produzione.



La fotografia e le altre professioni correlate alla comunicazione stanno attraversando un periodo di grandi cambiamenti e rapide trasformazioni. Quali suggerimenti vorresti dare a coloro che stanno cominciando a lavorare in questo universo?


Questo universo in continua trasformazione è veramente difficile in questo momento. Bisogna essere molto pazienti ed ostinati. E’ necessario molto tempo per migliorare e diventare più popolari. Inoltre, è necessario crearsi un proprio stile. Non è necessario che sia qualcosa di totalmente nuovo, ma dovrebbe essere il TUO stile. E’ sufficiente fare piccoli cambiamenti a qualcosa di già visto per ottenere il risultato.


La fotografia è stato un percorso di ricerca interiore per te? Ti ha aiutato a conoscere meglio te stesso e già che ti circonda?


Sono sempre stato un consumatore seriale di materiale visivo. Disegno, pittura, fotografia: sono tutte cose molto eccitanti. Adoro VEDERE il mondo, e questo è il mio lato talentuoso. D’altro canto, sono completamente stonato.


La fotografia ti ha aperto strade od opportunità inaspettate?


La fotografia è sempre uno strumento per diventare di mentalità aperta nei confronti del mondo. Scoprire nuovo posti ed incontrare nuova gente è semplicemente gratificante e puoi collezionare molti bei ricordi. E’ anche un metodo per diventare più responsabile. Come fotografo hai la responsabilità di organizzare e dirigere molte cose, e provare a soddisfare le aspettative.


Qualche volta è come l’hashtag su Instagram. #photographyislife E la vita è bella ;-)


Miki Macovei è nato in Romania e si è traferito durante l’infanzia in Austria con la sua famiglia, frequentando lì la scuola e l’università.

E’ autodidatta nella fotografia dal 2012.

Ama viaggiare in giro per il mondo.


E' possibile vedere i suoi lavori ai seguenti siti:




Di seguito trovate il testo integrale dell'intervista in lingua inglese.



 

When did you decide to become a professional photographer, and why?


I never had the intention to become “pro”. It just happened people asking me to book a photoshoot or (later) a wedding. Social media gave me the opportunity to show my work and so people were convinced by the quality. That makes me so proud.


Do you work on commission or do you choose locations and models?


I mostly work now on commission. Bookings, Workshops, Coachings and Weddings. If I have enough time, I choose models and locations and enjoy the freedom of creativity.


How much is important for your work to plan in advance the location, the atmosphere and the light right for a photoshoot?


It really depends. If possible I try to not plan too much. I really like when things “happen”. One thing I am planning a bit or always try to work with it is light. The point with the light is so important to me, because I really love sunsets and backlight.

What kind of equipment do you usually use for your work?

I use 1-2 full frame DSLR with prime lenses from 35-85mm. At weddings I also use zoom lenses for the flexibility. A 70-200mm is THE lens at weddings.


Is there an image you are particularly attached to that you would like to tell us the story behind the scenes?


Check this image

This has an awesome story, because it was already too late for the planned light situation. But the model is outstanding in look and posing and after some hours of editing, because I needed to bring back the blown out sky, it became amazing for me. The input for the sky came from my model, she is my girlfriend and this was the start of a long and beautiful story. It was one of our most successful images and became an iconic subject for further fashion shoots.

How do you relate to the subject when you take a portrait? Is there a magic feeling that you need to build? If so, how do you try to reach it?


All depends on the atmosphere you (can) create with the model. If everyone feels comfortable and all are doing their work, it’s fantastic. My opinion is that everyone is equal. Independent if the model is new in this section and you are a pro photographer. Behave like you are all on the same level and this will lead to great image results.

How are your workshops structured, and how is possible to participate?

My workshops are often divided in theory and practices. I try to show my workflow at the photoshoots and also how I am editing my images. You can book and check workshops here: http://macovei.at/workshops/ Would be great to see many motivated photographers joining my workshops with awesome models.


Nowadays those who work with models make a massive use of post-production. What is your orientation in this sense?


It really depends, but I like to edit my images quite intensive. That’s due to my shooting style. I shoot a lot in backlight situations and often the skin needs more attention due to the shadows. Also the sky and colors need to be adapted. So yes, I like post-production.

Photography and other professions related to communication are undergoing a period of major changes and rapid transformations. What tips would you like to give to those who are beginning to work into this universe?


This fast moving universe is quite hard at the moment. You really need to be patient and persistent. It will take some time to get better and more popular. Also, bring in your own style. It is not important to do something completely new, but it should be YOUR style. Minor changes to some well-known stuff are sufficient for it.

Was photography an inner search path for you? Did you help yourself to know better about yourself and your neighbor?

I was always addicted by visual stuff. Design, Paintings, Photography. All those things are so exciting. I love to SEE the world and this is more my talented side. On the other side I am completely unmusical.


Did photography open you unexpected roads or opportunities?


Photography is always a method to become more open minded to the world. Discover new places and meet new people is simply satisfying and you can make many beautiful memories. It is also a method to learn more about responsibility. As a photographer you have to organize a lot, manage many things and try to fulfil expectations.

Sometimes it is like the hashtag on Instagram. #photographyislife And life is beautiful ;-)

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