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Immagine del redattoreRodolfo Felici

Stasera ci sarà l'eclissi più lunga del secolo: lasciate la fotocamera a casa e godetevi lo spet

Questa sera, venerdì 27 agosto, ci sarà l'eclissi più lunga del secolo; sarà una eclissi di luna rossa, un vero spettacolo che vi invitiamo ad ammirare da un posto buio e panoramico, possibilmente in compagnia.


La fase totale avrà una durata record: un’ora e 43 minuti a partire dalle 21.30 fino alle 23.13

A questo link troverete tutte le indicazioni regione per regione sui ai gruppi di astrofili che si stanno organizzando per osservare insieme l'evento.


La Collina dell'Eclissi, Patrizio Nuti, Wyoming circa 30 km a nord di Torrington, 2017

Su un blog di fotografia ci si aspetterebbe innanzitutto di leggere le indicazioni per fotografare l'evento. Ebbene il consiglio che mi sento di darvi è invece il seguente: a meno che non siate appassionati di fotografia astronomica di lunga data, o astronomi professionisti (e in questo caso non avete certamente bisogno dei sette consigli per fotografare l'eclissi che troverete in fondo alla pagina) lasciate la fotocamera a casa, e godetevi l'evento abbracciati alla persona a cui volete bene, invece di passare la serata ad impostare la fotocamera per portare a casa delle immagini che nella migliore delle ipotesi saranno uguali a quelle che potrete vedere la sera stessa sulla galleria di Repubblica.it, su Flickr, Instagram e social network vari, o addirittura in diretta streaming. L'evento di domani sarà unico, ma certamente verra ripreso da un numero enorme di persone in Italia, con fotocamere collegate a telescopi o ad ottiche con focali pazzesche. La foto che riuscireste a portare a casa non farà alcuna differenza una volta tanto. Servirà solamente a voi stessi per poter dire "io c'ero", ma l'ossessione di ogni fotografo di documentare tutto il documentabile comporta un rischio, quello di vivere gli eventi con la mente e non con il cuore, e di ricercarli in quanto "fotografabili", come spiega Italo Calvino ne "l'Avventura di un Fotografo", un racconto che ciascuno di noi dovrebbe rileggere ogni tanto (ne parleremo prossimamente su questo blog). Capisco bene questa ossessione perché l'ho anche io, e scrivere queste righe è un modo per cercare di arginarla, ma credetemi, finanche passasse una astronave aliena di fronte alla luna durante l'eclissi avreste comunque maggiori probabilità di scattare la foto del secolo mentre fate colazione al bar sotto casa piuttosto che domani sera, perché in ogni caso il volo dell'astronave sarebbe stato documentato da qualche migliaio di persone (e con attrezzature probabilmente migliori), mentre quel che accade di fronte al vostro cappuccino è una esperienza solo vostra. Se proprio volete passare la serata a far foto, il mio consiglio è di volgere lo sguardo e la fotocamera da un'altra parte, come fece Cartier-Bresson durante l'incoronazione di Giorgio VI e della regina Elisabetta: invece di documentare quello che centinaia di colleghi e di spettatori stavano già documentando, giro l'obiettivo verso la folla, realizzando un servizio fotografico che entrò nella storia.


Henri Cartier-Bresson, Incoronazione di Re Giorgio VI e della Regina Elisabetta, 1937

Oppure si può fare come Patrizio Nuti, che per lo scatto che introduce questo articolo ha scelto di mettere da parte per qualche istante il teleobiettivo ed usare un grandangolo, allargando lo sguardo invece di focalizzarlo sull'eclissi, raccontando così l'atmosfera di quella sera su una remota collina del Wyoming invece di documentare semplicemente evento astronomico. L'autore della foto racconta: "Quando mio figlio ha visto l’immagine mi ha detto: “Babbo… è proprio quello che abbiamo visto!” In quel momento ho capito che avevo raggiunto il mio obiettivo".

(Purtroppo per godere a pieno lo scatto è necessario osservarlo a piena risoluzione e a tutto schermo, cosa che non è possibile dalle pagine di un blog, ma è possibile ammirarlo alla giusta risoluzione a questo link). Se nonostante tutto questo lungo preambolo siete comunque determinati a fotografare l'eclissi di questa sera, ecco i 7 consigli di Fotografiamo.net per scattare foto alla Luna:

  1. utilizzate un cavalletto stabile

  2. impiegate la focale più lunga che avete, almeno un 200mm. Va benissimo anche una fotocamera bridge di qualche anno fa, di quelle che grazie al sensore di dimensioni modeste potevano vantare "zoom 1000X" o simili

  3. fate delle prove con largo anticipo, impostando la fotocamera in manuale, fuoco a infinito, tempi lunghi nell'ordine di qualche secondo e diaframmi stretti, facendo molte prove per trovare l'esposizione corretta. Oppure scattate in automatico con il bracketing e regolatevi secondo i risultati ottenuti.

  4. se avete una reflex utilizzate la funzione di blocco dello specchio, quella che vi consente di scattare con lo specchio alzato ed eliminare le vibrazioni. Se invece avete una mirrorless non preoccupatevi di nulla.

  5. utilizzate l'autoscatto impostato su 2 secondi, oppure un flessibile o il telecomando.

  6. se necessario potete utilizzare esposizioni multiple, per realizzare un HDR in postproduzione, o per esporre le varie zone della foto in maniera diversa.

  7. scegliete una altura buia con poco inquinamento luminoso

Considerate che, malgrado quel che ho detto, ci sono comunque mille validi motivi per decidere di fotografare l'evento di domani, a cominciare semplicemente dalla soddisfazione di provare e di riuscirci, dalla curiosità del vedere cosa viene fuori, o di vivere l'esperienza con i propri cari. Vi riportiamo a questo proposito il racconto di Patrizio Nuti, autore della foto "La Collina Dell'Eclissi" di cui sopra, che ben descrive queste emozioni. Chiunque si sia trovato nel cono d'ombra di un'eclissi totale sa che l'emozione provata è difficile da raccontare a parole. Ho assistito per la prima volta a questo fenomeno astronomico a Graz, in Austria, l’11 agosto 1999. Quando si è concretizzata l'idea di poter assistere all'eclissi negli USA il 21 agosto ddel 2017 ho deciso che, oltre alle classiche fotografie del disco solare con il teleobiettivo, questa volta avrei dovuto trasferire le emozioni vissute in una immagine ad ampio respiro. Insieme a mio figlio Alessio e ad un gruppo di viaggiatori siamo riusciti ad arrivare la sera precedente sul luogo individuato come ottimale da un compagno di viaggio, irriducibile astrofilo alla sua quindicesima eclissi totale. Gli abitanti del posto sono stati molto ospitali, e ci hanno consentito di montare le tende su una delle colline che ci avrebbero permesso di godere dell'effetto “cielo arancione dell'ora blu” a 360 gradi. Il luogo, situato nel Wyoming circa 30 km a nord di Torrington, è praticamente disabitato con pochi ranch distanti molti chilometri l’uno dall’altro. La mattina successiva il cielo ancora senza una nuvola preannunciava che lo spettacolo dell’eclissi sarebbe stato indimenticabile. Io ero equipaggiato con una Nikon D500, Sigma 300 mm f/2.8 e Sigma 8-16 f/4.5-5.6 montati su un treppiede. Mio figlio Alessio aveva una Olympus OM-D E-M1, Tamron 500 mm f/8 a mano libera, e l’ottimo Zuiko 12-60 f/2.8-4. Nei 2 minuti e mezzo di eclissi totale abbiamo scattato più di 800 foto (anche in bracketing da – 7 EV a + 5 EV, 5 scatti). In questa immagine ho cercato di riprodurre nel modo più fedele possibile la scena che avevamo dinanzi a noi nei due minuti e mezzo di totalità, sovrapponendo varie esposizioni; per poter ricreare il range dinamico di una situazione di questo tipo è necessario disporre di diversi scatti, soprattutto per la zona dove è situato il sole oscurato dalla luna. Quando mio figlio ha visto l’immagine mi ha detto: “Babbo… è proprio quello che abbiamo visto!” In quel momento ho capito che avevo raggiunto il mio obiettivo.

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