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Immagine del redattoreAlessandro Fabiani

A.I. ancora molto lontana



Se pur si incomincia sempre più spesso a sentire gli spot pubblicizzare i prodotti tecnologici con capacità predittive e con una propria intelligenza, ahimè siamo ancora nel campo della fantascienza. La capacità di decidere in autonomia al dispetto di un comando ben preciso o programmato è qualcosa di ancora molto lontano per gli oggetti di uso comune e ancora lontano anche nella ricerca. Sicuramente gli avvertimenti di più o meno famosi e illustri scienziati e non solo, fanno presagire che il momento della nascita di una mente digitale autonoma sia imminente, ma, più che altro, sono delle mere linee guida, degli alert sulla direzione a cui aspiriamo ad arrivare. Al momento siamo illusi dagli aiutanti virtuali, oppure dalla capacità di ricordare le nostre preferenze dei nostri device, ma, purtroppo, sono semplicemente delle programmazioni: ad una query corrisponde un azione determinata da un soggetto reale o in base a delle soluzioni prestabilite. La capacità di monitorare le nostre abitudini e predirle altro non è che un algoritmo scritto da qualche bravissimo informatico, al quale il device deve rispondere rigorosamente. L'intelligenza è altro, è la capacità di affrontare una situazione nuova, inesplorata e decidere in autonomia, anche in contraddizione alla propria esperienza la soluzione per affrontarla, cosa che in questo momento un calcolatore che deve rispettare l'input di un algoritmo scritto da un programmatore non può fare. Ne consegue che il giorno in cui un nostro telefono rifiuterà di eseguire scientemente un nostro comando potremmo parlare di intelligenza artificiale, per il momento è semplicemente puro marketing!

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