170 fotografie di Giuseppe Primoli esposte a Palazzo Braschi
170 fotografie di Giuseppe Primoli saranno esposte a Palazzo Braschi dal 4 maggio - 26 settembre 2021 in occasione della mostra "Nascita di una capitale. Roma 1870-1915" al Museo di Roma. La mostra rientra nell’ambito delle iniziative che celebrano i centocinquanta anni dalla proclamazione di Roma Capitale organizzate dalla Sovrintendenza Capitolina.
L’esposizione, a cura di Federica Pirani, Gloria Raimondi e Flavia Pesci, con la consulenza scientifica del Prof. Vittorio Vidotto e la collaborazione tecnico-scientifica del Dipartimento di Architettura e del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre, dell’Archivio della Fondazione Primoli, dell’Istituto Luce–Cinecittà, della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, del Museo Ebraico di Roma, del Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, della Fondazione Cineteca di Bologna e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, intende presentare, insieme ai grandi eventi che hanno segnato la storia della nuova capitale dal 1870 fino agli anni del primo conflitto mondiale, anche le profonde trasformazioni fisiche del corpo della città, nelle sue strade, piazze, ville e delle sue componenti sociali.
Il percorso è illustrato da opere d’arte, dipinti, sculture, fotografie, materiali documentali e filmici e da apparati multimediali correlati, che concorreranno a offrire al visitatore l’occasione di scoprire o rileggere temi e aspetti noti e meno noti della vita della capitale restituendo suggestioni di esperienze condivise quali sedimento di una memoria collettiva da rinnovare e valorizzare.
La mostra presenta una ricchissima selezione di oltre 600 opere e documenti che si dispongono lungo un percorso storico, urbanistico-architettonico, politico e sociale, illustrando la Roma “storica” e i suoi protagonisti (a partire dall’evento traumatico della Breccia di Porta Pia, il 20 settembre 1870), gli scavi archeologici, le demolizioni e ricostruzioni volte a definire il nuovo volto della neonata capitale del Regno e, in proporzione altrettanto significativa, i mutamenti socio-culturali che riguardano politica, arte, commercio, turismo, attività sportive e nuovi passatempi, su cui verrà impostata l’immagine di una città moderna, per giungere alla drammatica cesura rappresentata dalla Prima Guerra Mondiale. La mostra è corredata da un apparato didattico molto accurato e da un catalogo realizzato da De Luca Editori d’Arte che presenta numerosi contributi di storici, archeologi, architetti, storici dell’arte e dello spettacolo. Il catalogo è curato da Federica Pirani, Gloria Raimondi e Flavia Pesci. ORARIO Dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00 (ultimo ingresso un'ora prima della chiusura) Lunedì chiuso.
L’acquisto online è obbligatorio per l’accesso di sabato, domenica e festivi entro il giorno prima. Per gli altri giorni l’acquisto online è fortemente consigliato.
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Giuseppe Napoleone Primoli (Roma, 2 maggio1851 – Roma, 13 giugno1927) è stato un collezionista d'arteitaliano, bibliofilo e pioniere della fotografia a Roma.
Nacque da Pietro Primoli, conte di Foglia (1820-1883) e da Charlotte Bonaparte (1832-1901), figlia di Carlo Luciano Bonaparte e di Zénaïde Bonaparte, tra loro cugini in quanto figli di due dei fratelli di Napoleone I, rispettivamente Luciano Bonaparte (1775-1840) e Giuseppe Bonaparte (1768-1844). In famiglia e dagli amici era soprannominato Gégé.
Visse a Parigi durante il Secondo Impero, tra il 1853 e il 1870, e a Parigi entrò in contatto con gli ambienti culturali, artistici e mondani che ruotavano intorno al salotto della prozia Matilde Bonaparte. In particolare, strinse amicizia con Guy de Maupassant, Alexandre Dumas figlio, Sarah Bernhardt, e Théophile Gautier che contribuì non poco alla formazione del suo gusto, per la letteratura e per gli oggetti rari e preziosi.
Trascorse poi lunghi periodi tra Parigi e Roma, infine stabilì a Roma la sua residenza, nel Palazzo Primoli, affacciato sull'attuale via Zanardelli, di proprietà della sua famiglia sin dagli anni Venti dell'Ottocento. In Italia strinse amicizia con Arrigo Boito, Giuseppe Giacosa, Matilde Serao, Gabriele d'Annunzio, Enrico Nencioni.
In seguito alla sistemazione degli argini del Tevere e alla costruzione dei Muraglioni, Palazzo Primoli andò incontro a lavori di ingrandimento e ammodernamento (1904-1911) che gli conferirono l'aspetto attuale. Qui, Giuseppe Primoli raccolse la collezione di oggetti legati alla storia pubblica e privata della famiglia Bonaparte, la biblioteca ricca di libri di autori francesi e italiani, molti dei quali con dedica autografa, l'archivio contenente migliaia di lettere, l'archivio fotografico con le lastre e le foto sviluppate. Le sue collezioni oggi sono divise tra il Museo Napoleonico di Roma e la Fondazione Primoli. Giuseppe Primoli e sua madre, Charlotte Bonaparte, nel 1859
Negli ultimi decenni dell'Ottocento, Giuseppe Primoli sviluppò infatti la passione per la fotografia, condivisa con il fratello Luigi Primoli (1858-1925) e con il cugino Placido Gabrielli, producendo più di 15.000 esemplari, molti inediti. È oggi considerato tra i più dotati fotografi della sua generazione. Sapeva anche cogliere immagini istantanee, all'aperto.
Per testamento istituì la Fondazione Primoli, che gestisce la Biblioteca, l'Archivio e il Gabinetto Fotografico. La collezione di oggetti e documenti napoleonici, oggi patrimonio del Museo Napoleonico, fu invece donata alla municipalità di Roma.
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