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Immagine del redattoreRodolfo Felici

20 immagini che hanno fatto la storia e le fotocamere utilizzate per realizzarle

Tre giorni fa, il sito BoredPanda ha pubblicato un post (copiato da una idea di Reddit a dire il vero) intitolato "20 Of The Most Iconic Photographs And The Cameras That Captured Them".


Potete vedere la galleria fotografica seguendo questo link:



La prima immagine proposta è "Earthrise", scattata il 24 Dicembre del 1968 dall'astronauta dell'Apollo 8 William Anders, in orbita intorno alla Luna, utilizzando come è noto una Hasselblad 500 EL modificata per l'uso nello spazio.


Fa riflettere il fatto che ben 15 delle 20 foto selezionate raccontino eventi bellici o estremamente drammatici. Per realizzare una foto "iconica" a quanto pare (almeno secondo gli autori della galleria) è necessario essere presenti al posto giusto al momento giusto, e soprattutto con la fotocamera pronta e la mente preparata a cogliere l'evento storico.


Da sempre uno degli aspetti più romantici e mitizzati della fotografia è infatti quello sintetizzato da "Robert Capa" con il celebre motto "se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino" (non a caso nella galleria è presente una sua foto, quella dello sbarco in Normandia che fu scelta anche per la copertina della sua autobiografia).

La foto di apertura, "Earthrise", sembrerebbe tuttavia sovvertire il motto di Capa. Più lontano di così il fotografo non si sarebbe potuto spingere per scattare, e il soggetto della foto in quel caso non è né la Luna né la terra, ma proprio la distanza siderale fra i due. Quella piccola sfera blu, che l'umanità ha l'occasione di vedere per la prima volta a colori nella sua interezza (o quasi) è la casa di tutti noi, il luogo dove si sono svolte tutte le vicende umane della storia dall'inizio dei tempi fino a quel momento: gioie, guerre, trionfi, amori, arte e scienza. Si è tutto svolto lì, sulla piccola sfera blu descritta nei versi di Space Oddity di David Bowie.


Abbiamo anche la registrazione audio del dialogo avvenuto fra gli astronauti al momento dello scatto (si trova su Wikipedia), e c'è mancato poco che la foto non sia stata scattata in bianco e nero. Questa è la trascrizione di una parte del dialogo. Nel file audio si sentono anche il suono dell'otturatore dell'Hasselblad, e i commenti di Anders dopo lo scatto.


Anders: Oh my God! Look at that picture over there! There's the Earth coming up. Wow, that's pretty. Borman: Hey, don't take that, it's not scheduled. (joking) Anders: (laughs) You got a color film, Jim? Hand me that roll of color quick, would you... Lovell: Oh man, that's great!



A volte per scattare una buona foto ci si può spingere anche molto, molto lontano, ed osservare le cose da un'altra prospettiva.

Forse bisogna considerare anche l'opinione di Ansel Adams, il quale diceva "non ci sono regole per una buona foto, ci sono solo buone fotografie".

A chi dare ragione? A Capa o ad Adams?

Come nel racconto del "giudice saggio" (attribuito all'antropologo Gregory Bateson), hanno ragione entrambi.

"Il giudice saggio, ascoltate attentamente le motivazioni del primo litigante, commentò: «Hai ragione» poi, sentito anche il secondo, anche a lui dichiarò: «Hai ragione». A quel punto si alzò uno del pubblico che disse: «Ma eccellenza, non possono avere ragione entrambi!» Il giudice ci pensò sopra un attimo e poi dichiarò, serafico: «Hai ragione anche tu!»"

Forse questa raccolta eterogenea di foto celebri e delle fotocamere che le hanno scattate dimostra soprattutto una cosa: "se una foto è buona, non ha alcuna importanza con quale fotocamera sia stata scattata".

Mi azzardo a fare questa affermazione proprio perché sono una persona seriamente appassionata di fotocamere e strumenti fotografici. Il post di Reddit e di BoredPanda ha perfettamente senso, è utilissimo avere memoria degli strumenti fotografici che sono stati utilizzati per realizzare una foto, anche per avere idea del contesto storico, dei limiti tecnici dello strumento utilizzato e delle situazioni a contorno. Tuttavia, sono pochissime le foto di cui si abbiano informazioni precise sulla fotocamera utilizzata, e quando disponiamo tali informazioni queste hanno una importanza del tutto secondaria rispetto al contenuto informativo veicolato dall'immagine stessa.


Nella maggioranza dei casi, non abbiamo abbiamo alcuna informazione sul tipo di fotocamera che è stato utilizzato per realizzare le immagini che hanno fatto la storia della fotografia e creato il nostro immaginario visivo, e per certi versi è giusto che sia così.

Se una foto non è interessante dal punto di vista dei contenuti, allora poco importa quale fotocamera sia stata utilizzata per realizzarla. Se una immagine invece ha un contenuto informativo di qualsiasi tipo, rilevante a fini scientifici, storici o artistici, allora è del tutto marginale sapere con precisione quale fotocamera è stata utilizzata per realizzarla.


Il mio consiglio è di utilizzare qualsiasi fotocamera abbiate sottomano, compresa (soprattutto) quella del cellulare, che ognuno di noi ha sempre a portata di mano per definizione. Se i contenuti della foto sono buoni o utili, fra un mese o fra cinquant'anni difficilmente qualcuno vi chiederà con cosa avete scattato quella foto, e se lo farà sarà per mera curiosità tecnica. Se i contenuti non sono buoni invece, nessuno sentirà mai il bisogno di porvi quella domanda.


Detto questo ovviamente siano benedetti i dati EXIF, i quali ci consentono oggi di registrare ogni tipo di dato di scatto in automatico, compresa marca e modello della fotocamera e geolocalizzazione (quando è disponibile).


Per chi volesse conoscere altre 50 Icone della Fotografia e la storia dietro di esse, consigliamo il libro edito da Taschen di Hans-Michael Koetzle, ossia l'uomo che avrebbe scoperto Gianni Berengo-Gardin (a detta dello stesso Berengo-Gardin).


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